“Intendo la politica come uno strumento in grado di cambiare il mondo che ci circonda. C’è tanto lavoro da fare”

In occasione del recente congresso dei Giovani Democratici di Velletri (dal titolo “In un mondo che”), Alice Becherelli è stata eletta all’unanimità nuova segretaria locale. La sua candidatura alle recenti elezioni amministrative è stata già un chiaro segnale del suo impegno e della sua connessione con la realtà locale, come dimostrato dalle 431 preferenze ottenute. La neosegretaria ha accolto la richiesta di «Castelli Romani», rilasciando alcune dichiarazioni alla nostra testata.

Potrebbe raccontarci del percorso che l’ha portata a diventare la nuova segretaria dei Giovani Democratici di Velletri? Quali motivazioni l’hanno portata a ricoprire questo ruolo?

Il percorso che mi ha portata a raggiungere questo grande obiettivo è in realtà un percorso naturale. Sono entrata all’interno di questa grande famiglia all’età di quindici anni. Ho avuto modo di crescere politicamente e personalmente, grazie soprattutto alle persone che hanno condiviso con me questo cammino.

Nella scorsa segreteria, ho affiancato l’uscente segretario Marco Casentini come vicesegretaria e mi sono candidata insieme a Edoardo Menicocci alle elezioni amministrative, portando a casa un ottimo risultato. C’era l’esigenza di rinnovare la Segreteria e la mia candidatura è stata frutto di una decisione condivisa. Tutte le ragazze e i ragazzi dei Giovani Democratici hanno infatti ritenuto che io fossi la figura adatta a ricoprire questo ruolo importante. Io mi sono “limitata” ad assumermi questa grande responsabilità con tanta emozione.

Qual è la sua visione per i Giovani Democratici e quali sono gli obiettivi principali che si prefigge di raggiungere nel breve e nel lungo termine?

I Giovani Democratici sono diventati un punto di riferimento. Ci siamo sempre messe e messi a disposizione per la nostra città. Lo abbiamo fatto in campagna elettorale, portando proposte per il nostro territorio. lo abbiamo fatto con le Feste de l’Unità, portando temi importanti sia a livello locale sia a livello nazionale. Nell’ultimo mese abbiamo organizzato delle raccolte firme sul salario minimo e sulla proposta di legge per un diritto all’aborto sicuro.

Dobbiamo fare i conti con il contesto culturale che ci circonda, come la vicenda di Giulia Cecchettin e delle altre 105 vittime da inizio anno, che hanno scosso la popolazione. Dobbiamo renderci conto della società patriarcale nella quale viviamo. Per questo sabato aderiremo alla manifestazione a Roma di nonunadimeno.

Come Giovani Democratici abbiamo iniziato a scrivere un questionario sulla violenza di genere, da somministrare a persone di tutte le età con l’obiettivo di analizzare questi dati, stilare un documento e cercare di capire nel nostro piccolo cosa possiamo fare. Vorremmo capire ad esempio se il centro antiviolenza della nostra città funzioni, se le persone che subiscono violenze o molestie si siano mai rivolte ad esso, se ne conoscano l’esistenza. Vorremmo poi aiutare tramite l’informazione, soprattutto le persone più giovani, a distinguere relazioni sane da relazioni violente, ad accorgersi di alcuni campanelli di allarme e soprattutto far capire loro che non sono sole.

Insomma, c’è tanto lavoro da fare.

Qual è il suo messaggio per i giovani che sono interessati alla politica?

Il mio messaggio è quello di crederci. Credete nella politica, guardatela come uno strumento in grado di cambiare il mondo che ci circonda, le ingiustizie, i soprusi.

Esiste questo falso mito che fa credere che i giovani non siano interessati al mondo che li circonda. In realtà credo che le giovani generazioni siano più interessate delle vecchie (la mia compresa), ma che semplicemente preferiscono quei luoghi non deputati alla rappresentanza per svolgere la loro azione. La colpa di questa decisione è la nostra, della politica “partitica” che ha sempre preso decisioni senza consultarli, che ha parlato attraverso un linguaggio inadatto, allontanando le giovani generazioni ancora di più e sottolineando la distanza.

Io credo che questa distanza non ci sia e che attraverso la politica possiamo davvero cambiare le cose. Quindi avvicinatevi, provate, ascoltate. A volte rimarrete deluse e delusi, ma se la forza di volontà supererà la vostra delusione potrete fare grandi cose. L’unico rischio è quello di innamorarsi della politica, ma penso che sia un rischio che valga la pena correre.