Il suo legame con i Castelli Romani e il nuovo ruolo di allenatore. La storia di un atleta d’eccezione

Oggi siamo onorati di accogliere Marco Amelia, campione del mondo ed ex calciatore di Serie A, in intervista esclusiva per la rubrica “Primo piano sui protagonisti”. Oltre ai trionfi sportivi, Marco condivide con i nostri lettori il profondo legame con i nostri Castelli Romani, luoghi che hanno plasmato la sua carriera e identità. Attraverso questa conversazione, ci immergeremo nel percorso eccezionale di Marco nel mondo del calcio, dalla gloria sul campo al suo attuale ruolo di allenatore della Giovanile del Frosinone.

Marco, parlaci del legame con il territorio dei Castelli Romani.

Sono sempre rimasto legato alle mie origini, soprattutto a Frascati e Rocca Priora. Ho sempre sognato di poter fare qualcosa di importante per la mia terra, ci ho provato, anche ma non è semplice. Spero sempre che si possa fare qualcosa in questi paesi che amo e che saranno sempre la mia terra.

Guardando indietro, quali ricordi o esperienze ritieni fondamentali per comprendere appieno il percorso che hai intrapreso nel calcio?

Ogni cosa fatta mi è servita per crescere e aumentare il mio livello di conoscenza del calcio e la crescita personale che mi ha portato a giocare ad alti livelli. Di sicuro aver avuto la fortuna di entrare nel settore giovanile della Roma mi ha dato anche quell’educazione sportiva utile ad essere anche un’ottima persona oltre che un buon giocatore.

Freetime Frascati
Il “bacio della coppa” alla vittoria dei Mondiali del 2006
Ora che hai scelto il ruolo di allenatore, cosa ti prospetti per il futuro?

Amo quello che sto facendo, mi piace tantissimo, nonostante sia il mestiere più difficile nel calcio dove la responsabilità è alta e dipendi dai risultati. Spero di poter essere sempre ricordato dai ragazzi che alleno per avergli dato qualcosa di positivo e che li abbia portati a crescere. Questa sarà la mia più grande soddisfazione

A tutti i giovani calciatori che ambiscono a seguire il tuo eccezionale percorso, quale consiglio personale vorresti condividere con loro?

Consiglierei loro di pensare soltanto a migliorarsi ogni giorno, allenarsi sempre al massimo cercare di essere ossessionati dal voler diventare calciatori. Non basta soltanto fare gli allenamenti. Diventare calciatori significa anche saper gestire il rapporto con amici e scuola, ad esempio.
Non accontentarsi mai, non esaltarsi nei momenti belli e non abbattersi nei momenti difficili.
Anch’io ne ho passati tanti, ma se avessi mollato forse oggi non avrei fatto quello che poi sono riuscito a fare.