Nota stampa di Giacomo Zito, Direttore Artistico del Palio Teatrale Studentesco Città di Velletri 2024
In attesa della data conclusiva della rassegna, prevista per venerdì 10 maggio 2024 ore 21 e che vedrà presso il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté la consegna degli attestati di merito a tutti i gruppi teatrali partecipanti e la proclamazione del gruppo vincitore, oltre alla messa in scena dello spettacolo ospite del Palio Teatrale Studentesco Città di Udine – con cui il nostro Palio è gemellato, mi sembra sia già possibile condividere dati oggettivi e impressioni ricavati dalle otto serate e dai quattordici spettacoli applauditi da circa duemila spettatori e che hanno coinvolto trecentoquindici artisti, tra attrici, attori e musicisti in scena, senza contare tutti i registi, i referenti scolastici e i collaboratori.
I dati oggettivi sono l’incremento, rispetto alla prima edizione, del numero di istituti coinvolti e del numero di spettacoli realizzati e, di conseguenza, del numero degli spettatori. Elemento estremamente significativo è stato il sostegno economico di tutta la rassegna da parte dell’Amministrazione Comunale di Velletri e della collaborazione organizzativa condivisa pienamente con l’A.T.C.L. Lazio. Il coinvolgimento di due Enti così importanti, che con la presenza dei loro rappresentanti hanno accompagnato la FondArC per tutte le serate del Palio, testimoni diretti di quanto il Palio alimentasse ogni sera un processo generativo di energia, di entusiasmo e di emozioni, ci ha dato la misura di quanto chi ci ha sostenuto avesse intuito le potenzialità di questa iniziativa. La peculiare caratteristica del Palio è in effetti quella di offrire ai gruppi teatrali scolastici un contesto assolutamente professionale: una programmazione a cui la FondArC dedica la stessa passione e impegno che si offrono a una stagione teatrale professionale; un teatro e un palcoscenico attrezzati; tutor individuati tra artisti dello spettacolo riconosciuti; tecnici audio-luci professionisti, sbigliettamento e personale di sala; foto e video realizzati da fotografi accreditati; una giuria di esperti; una visibilità incrementata dal coinvolgimento dei numerosi media partner, e soprattutto dallo scrupoloso lavoro del responsabile della comunicazione della Fondazione. E le ragazze e i ragazzi coinvolti reagiscono proporzionalmente a questo investimento sulle loro capacità e sul loro lavoro, perché percepiscono il valore della responsabilità a loro affidata. Un dato oggettivo infine è la presenza massiva in sala di una fascia d’età adolescenziale che difficilmente riempie le sale teatrali: questo mi sembra il risultato più gratificante.
Spero che l’esperienza del Palio possa ricavarsi un posto nel cuore di tutti coloro che vi hanno partecipato, in qualsiasi ruolo e con qualsiasi compito. Il Palio ha dimostrato di essere una palestra dove allenare la fiducia, l’ascolto, il coraggio, il valore dell’appartenenza. Credo che abbia offerto a tutti i partecipanti (tra i quali molti per la prima volta su di un palcoscenico) un momento di incanto, un tempo sospeso che è il tempo dello spettacolo nel suo dispiegarsi davanti agli occhi del pubblico; un tempo magico che risveglia in ciascuno la propria essenziale sfera spirituale, la quale rischia di essere malnutrita in quest’epoca che ci è toccato di vivere, un’epoca dove la sollecitazione continua da parte di “device” rischia di annegare il tempo della riflessione in uno tsunami di immagini e di contenuti superficiali.
Ritengo inoltre evidente che la qualità delle relazioni che riesce a creare l’esperienza del fare teatro – condotta e nutrita da persone che hanno a loro volta maturato un rapporto di amore con questo linguaggio artistico e che sono in grado di trasmetterlo e condividerlo con le ragazze e i ragazzi – è altresì diversa da quella che producono la scuola o alcuni ambienti sportivi, perché non fa leva su competizione e antagonismo, ma su una prospettiva di uguaglianza, di complementarietà, di una originale creazione condivisa.
Quello che auspico per le future edizioni è che il Palio sia ancor più una rassegna dei ragazzi, oltre che per i ragazzi: che sentano il Palio come una cosa che appartiene a loro, e che ciò favorisca lo scambio, l’interesse e la curiosità per la visione degli spettacoli degli altri gruppi e degli altri istituti, che favorisca il confronto, la discussione, la maturazione e la capacità critica individuale, sia tra gli artisti coinvolti che tra il pubblico. Spero che l’esito (in alcuni casi sorprendente), dell’esperienza del Palio nelle ragazze e nei ragazzi che vi hanno partecipato favorisca la convinzione che la pratica teatrale debba diventare percorso curriculare all’interno dei programmi scolastici.
Per concludere, un prossimo obiettivo per le future edizioni sarà quello di mettere in contatto gli allievi delle diverse scuole anche durante il periodo che costituisce le fasi di allestimento degli spettacoli, per scambiarsi e condividere i pareri, le conoscenze, le tecniche, le passioni. E insieme a questo, ce lo auguriamo di cuore, anche i sogni.
Queste le parole del direttore artistico, Giacomo Zito, a margine della rassegna del Palio Teatrale Studentesco Città di Velletri giunto alla seconda edizione.
La serata finale del 10 maggio si preannuncia spettacolare e scoppiettante.
L’appuntamento è per le ore 20.45.
Ingresso libero.
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