Giovedì 14 novembre, Palazzo Savelli (Albano Laziale) ospiterà un evento che celebrerà le radici culturali e linguistiche dei Castelli Romani, riscoprendo tradizioni antiche e il fascino della villeggiatura che ha reso questa terra un luogo amato sin dall’epoca degli imperatori. L’incontro, organizzato intorno al libro di Maurizio Bocci “Andavamo in vacanza ai Castelli“, approfondirà come i Colli Albani siano stati per secoli la meta prediletta di papi, prìncipi e, a partire dal Novecento, di romani attratti dal clima, dal patrimonio culturale e dalle osterie locali.
L’evento è promosso dall’associazione culturale Mater Urbis con il patrocinio del Comune di Albano Laziale.
Viaggio nel dialetto e nelle osterie storiche
Protagonista dell’evento sarà anche il professor Aldo Onorati, esperto di linguistica, che condurrà i partecipanti in un percorso tra le origini latine dei dialetti locali, illustrando come i diversi dialetti dei Castelli Romani abbiano evoluto un’identità peculiare, distinguendosi dal classico romanesco. Sarà una lezione di storia e cultura viva, che promette di svelare dettagli sorprendenti su espressioni e modi di dire di questa zona, unici nel loro genere.
Poesie e proverbi: l’anima dei Castelli Romani si racconta
Il pomeriggio sarà arricchito da letture in dialetto del sonetto La strada mia di Trilussa e da proverbi e poesie legati ai temi della vendemmia e della svinatura, recitati da rappresentanti dei diversi comuni castellani. Un momento suggestivo, in cui il pubblico potrà ascoltare le differenze tra i dialetti locali e apprezzare i racconti di una cultura antica che ancora oggi anima le fraschette e le vie dei borghi, anche attraverso le letture a cura di Mirco Gallenzi, Rita Gatta e Umberto Tirocchi.
A chiudere l’incontro, la proiezione di un breve video dedicato agli strumenti usati da Ciripicchio nella sua osteria, che aggiungerà un tocco di autenticità e di vita vissuta a un pomeriggio dedicato a riscoprire e preservare le tradizioni dei Castelli Romani.
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